27 September, 2010

tutto quello che vedi in tram.

Stamattina ero in tram verso le 9, ancora intontita dai giorni passati a letto a causa di una brutta allergia.
C’era un ragazzo con un trench beige, biondo, alto, distinto, ha catturato la mia attenzione, per l’altezza.
Oltre a lui c’era una coppia che per metà tragitto è stata in piedi, vicino a me. Erano uno di fronte all’altro, lui sensibilmente più alto di lei. Lei non ha smesso mai, neanche per un secondo, di accarezzargli il petto, con la mano un po’ tesa. Erano delle vere carezze e mentre continuava a sfiorarlo con tutta la tranquillità del mondo su quel tram numero 3, tanto affollato, in una giornata di pioggia, io ho sorriso, perché in un gesto così semplice può esserci una tale quantità d’amore da lasciarti senza fiato.
E se succede a me da semplice spettatore immagino solamente quanto forte possa essere una sensazione del genere se si è coinvolti in prima persona.
In tram ho sempre la stessa sensazione. E’ come se fosse quello il luogo in cui si è ladri, pronti a rubare una piccola parte di vita ad ognuno, è quello il posto in cui tutti, per forza, devono fermasi ogni volta, fosse anche solo per una fermata. Il tram è come l’autostrada, alcune volte, alcune mattine, durante precisi viaggi, ha bisogno di una colonna sonora che accompagni attimo dopo attimo lo scorrere dei momenti. E’ affascinante.

Oggi la mia colonna sonora è Vibrate di Rufus Wainwright, da ascoltare nota dopo nota su un tram affollato in una giornata uggiosa di fine settembre, sorridendo.

Buon inizio settimana :)

13 September, 2010

23:01 2.mag.2010

è che ci siamo appena sentiti. mi si sta per spegnere il computer, non ho molti minuti di autonomia e non riuscirò ad arrivare al caricabatterie; non avrò tempo oltre questo per cercare di capire come ho fatto a stare così tanto senza di te. mi piace come sei, stronzo fino al midollo. non mi piace il tuo odore credo, questo ha fatto si che io riuscissi a non innamorarmi di te. come hai fatto tu a vivere quello che avevamo senza troppe paranoie? ehi. tu. mi dicevi che avevamo una natura diversa; spesso mi facevi presente che il nostro rapporto era come una pallina di cristallo sopra una vetta: in equilibrio quasi magicamente, distrutta senza possibilità di ritorno. vorrei aprire la borsa e ritrovare quella pallina, guardarla bene e capire come trovare una simile. La cercherei un po' più grande ed un po' più chiara, trasparente. mi piacerebbe anche fosse una di quelle palline rimbalzine, che hanno la possibilità di andare ovunque, in ogni direzione senza fatica alcuna.

Vorrei parlarti ma più di tutto vorrei abbracciarti. Già lo so, mi mancherebbe il respiro.