un bel sorriso, bisogna ammetterlo, è sempre un bel sorriso.
chi ride scoprendo i denti, è certo, vive la felicità più intensamente: anche solo per un sorrisetto, il canino deve almeno fare capolino.
questo cavolo di vizio di scrivere quando nella testa si accende qualcosa, quando l'incoscienza la fa da padrona, diventa sempre più preoccupante - attiri "macelli" come il miele le api, li cerchi, ne hai bisogno.
ti conosci, lo sai, e ti ripeti: "stai buono, stai buono!".
non essere come quei biscotti lì, con tutte le loro stelle sfacciate, e luminescenti, sfoggiate.
il vizio, la dipendenza e l'effetto placebo, tutto insieme: un bel sorriso, bisogna ammetterlo, è sempre un bel sorriso.
ti sovraccarica, l'acume, ti è letale.
29 July, 2011
28 July, 2011
via dell'unione, milano.
nuovo post. dopo quasi un mese di silenzio, non c'era nulla da dire.
oggi è tornata un po' di voglia di scrivere, di raccontare che la mattina, quando quel tram numero 16 si ferma in piazza missori, e tutti attraversano - milano come new york? - senza guardarsi negli occhi, indaffarati, come se stessero andando a salvare il mondo, tu li superi, solo per il gusto di dare un po' fastidio.
ti prepari, andando oltre quell'edicola che spesso ti fa cadere in tentazione, ed entri nella vietta, che sembra ti si apra davanti man mano che la percorri, ed inizia ad esistere non appena superi la libreria esoterica.
in quei pochi minuti, forse due, fin quando non sbuchi di nuovo nel micro-caos di via torino, canticchi, con le cuffie nelle orecchie, quasi saltellando, saluti sconosciuti e sorridi. un brevissimo tratto di strada che è stato una delle prime affezioni a questa città, uno di quei tragitti che è appartenenza.
scendi giù dal tram due fermate prima, perché quel pezzetto percorso a piedi ti garantisce qualità, ogni mattina, fin quando non cambi contesto.
e poi, se ti comporti bene, ti porto anche a fare colazione, ad ordinare quel caffélatte che qui è diventato un latte macchiato, ma è tanto buono lo stesso.
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