Una camera d'albergo, come tante altre. La neve fuori, ed una musica che ricorda tempi andati. Più nostalgica della media, come in un film di Julia Roberts, dove non avendone mai abbastanza, schiacci play e riparti, per stare bene o male, perché ti serve, o anche solo per inerzia.
Sempre quella paura di dimenticare, e ripercorrere giorni passati; chiederti se è stato giusto così. E' il primo anno questo, dove pronta al il giro di boa dei 30 anni, mi è capitato di ammettere che forse ci sono cose che non farei più così.
Anno 2009, Domani - Abruzzo. L'unica canzone che mi ha fatto risvegliare e trovare già lì, pronte a salutarmi al mattino, un grumo di lacrime. Tutti quegli artisti riuniti che suonavano, ed io non capivo perché stavo piangendo - non era ovviamente per la canzone. Era una mattina di luglio, svegliatami altrove, dove probabilmente non dovevo essere. Quel senso di inadeguatezza, l'ennesima relazione sbagliata, ed io che ci provavo e riprovavo con tutta me stessa. Quei raggi di sole, la stanza, l'odore di sigarette della sera prima. Al calore della prima lacrima sul viso ho capito: ci stavo credendo da sola. Ho preso tutte le mie cose, la mia vita sgretolata, e sono uscita senza far rumore. Oggi c'è meno autenticità. Non so se mi piaccio, mi provo ad adeguare. Non sfondo più muri senza protezione, come se non sentissi dolore. Ho più paura di perdere.
Anno 2013, Video Games - Lana Del Rey. Appena arrivata a Marrakesh, prima volta in Marocco. Avevo appena fatto il check in in un Ryad appartenente alla famiglia reale, e percorrevo per la prima volta il corridoio per arrivare alla nostra camera.
Dalla stanza dei nostri vicini risuonava la voce di Lana, a tutto volume: non si poteva ignorarla.
Finestre aperte le loro, con spesse tende bianche che null'altro lasciavano passare se non la sua voce. Sono impazzita per quella canzone dal primo istante; è stata come del nastro isolante, mi ha sigillato lì - potrei dipingere ogni dettaglio di quel momento.
Prima memoria impressa degli ultimi 4 giorni di vacanza che nell'ultimo anno sono passati in totale spensieratezza.
Aprile - Maggio 2011, sono passati già 3 anni. Le Tasche Piene di Sassi - Jovanotti. Ferma ad una stazione del tram numero 9, a Milano, dalle parti di viale Sabotino, all'una di notte, faceva freddino, ma solo per colorarti di rosso le guance. Aspettando un sms come una ragazzina, cercando l'ispirazione per scrivere di Giovanni e Virginia, che sono certa son ancora lì, ad attendermi da qualche parte, mentre io recupero il coraggio, e mi libero dal pregiudizio.
Maggio 2011 - Boston. Adele. Visito l'università di Harvard, e mi sembra di sognare. E' una delle fasi più creative della mia vita. Ho i sensi amplificati, ricettiva al massimo. Quando mi spavento un po', di questo fremo. Ricordo ancora gli scoiattoli, i miei scoiattoli al parco.
Solo alcuni giri di valzer, mentre io ancora Giro e Vago, un po' cercando me stessa, un po' perdendomi, ormai con estrema cautela. Seconda settimana consecutiva negli Stati Uniti, quarta settimana nel 2014, seconda tappa del mio viaggio.
Buona notte statua del Pinguino Giallo, ti vedo che mi fissi da quell'angolo.
Buona notte Cincinnati, città innevata.