31 October, 2010

come la nutella.

a casa ad attendere la mia dolce sorella minore che è al momento dispersa con la mia macchina. uscirò con le mie amiche tra poco, ancora indecisa tra il comunicare loro quanto bene mi senta o quanta attenzione debba fare. è successo ciò che a milano attendevo: quella sensazione che mi ha accompagnato per mesi, quella convinzione che stesse per succedermi qualcosa di grande, tutto è diventato reale. c'è stato un cambiamento lavorativo e ne sono contenta, ma, il lavoro è solo lavoro e la mia vita, le mie emozioni, i bei momenti non saranno più strettamente legati ad esso. così è stato, così è. ciò che mi rilassa, mi appaga e mi fa sorridere da sola per strada non è il mio lavoro ma la possibilità che si ha di condividere queste gioie con qualcuno. e poi? i piedi per terra di nuovo: non si può. ed allora, qui in cucina, nell'attesa, apro un nuovo ed enorme barattolo di nutella di cui non dovrei abusare ma continuo, non mi fermo, come con te. e potrei farne a meno ma non voglio, non voglio perchè mi piace troppo. mi piace e ne sono felice. sono felice. mi piace.

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