29 June, 2011

no smoking feet.

Scocca la settimana, quella passata senza fumare, costellata di nervosismo e a volte di scazzi epici - perché devi pur prendertela con qualcuno - che meglio di cenerentola a mezzanotte, qualcosa si trasforma.
I sette giorni dell'attesa, durante i quali riduci al minimo i tuoi sforzi. 
Arrivi in ufficio la mattina, la stanza è vuota, la tua postazione è in perfetto ordine.
Schiacci il bottone per avviare l'accensione del computer, posi la borsa sulla scrivania, lanci il badge - ecco perché poi, puntualmente, lo perdi - ti togli le cuffie, spegni l'ipod, se la tua sedia non fosse così bassa, staresti per sederti. La fissi un po', tiri su quella levetta che ad aria fa PFFFFFFFFFFFFFFFF e tutta ringalluzzita la vedi, che sale, fino al massimo l'altezza della seduta e poi, finalmente, è mattina e già crolli.
Appoggi prima il tuo sedere spinto bene indietro, non "in pizzo", cede il tuo dorso sullo schienale, quasi a spanciarti un po', il collo deve far resistenza per non lasciarti penzolare all'indietro la testa, e le braccia abbandonate, anch'esse cadono, giù.
Questa è la seconda parte più bella della tua giornata, i tuoi piedi non toccano terra, tu come  fossi su un'altalena li muovi, li alterni, e si sente l'aria, li attraversa, e sei fresco, e lo sono anche i tuoi calzini. Ti guardi un po' intorno, e per i primi 5 minuti, non fai assolutamente nulla, dondoli un poco i piedi, o forse solo lo immagini.
Spesa la giornata, comunque sia andata, ma solo se c'è ancora luce (immagina il sole estivo delle otto di sera, insomma), ogni volta, quando scorgi la targa della via dove abiti, inizi a fantasticare. Ci sarà qualcuno che ha deciso di piombarti sotto casa, per la famosa chiacchiera chiarificatrice. Se sì, chi? 
Percorsa metà della via, noti presenze umane, ma tu, non ci vedi bene, continui a scorrere tutti quei volti che potrebbero essere lì per aspettare proprio te, facce che pian piano disegnano confini, le bocche, gli occhi, le voci, visi che potrebbero essere il tuo, lì a comunicarti qualcosa di importante.
Così un po' acceleri il passo, ma non corri, perché già sai, che sulla sedia, con i piedi nei sogni, ti sentivi meglio.

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