04 November, 2013

New Home

Mi guardo intorno e mi chiedo dove cazzo sono. Mi muovo con cautela, come fossi nella casa di qualcun altro: quando tornerà scoverà ogni differenza, il centimetro diverso di ogni oggetto che è Mio.

Nè bene, nè male; so che non dormirò, almeno in queste prime settimane - vivendo nell'attesa.

Un ammasso di buste, dentro ogni cosa, ed ancora sacchi e borsine: impressione nel vedersi impacchettati così, in maniera approssimativa, da sè. Non mi importa l'ordine, solo il non lasciar nulla.


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E ancor ti chiedi se è giusto, scombussolarsi e cambiare pelle, quando in inverno vuoi solo dormire. Qualcuno ti aveva detto: due anni, solo due anni, non ci starai di più. Ed aveva ragione, come su tutto il resto: l'insofferenza è arrivata, isteria provocata dal calpestarsi a vicenda, come anche da soli.

Le mura cambiano, si ricolorano, di odori diversi. Frenetica ricerca di pulito, come delle lenzuola fresche appena cambiate, come quando il letto, avvolto da un bozzolo, si ripara da tutto il fuori, circondato da quel profumo che ricorda l'infanzia, i bei sogni.

Milano, notte numero uno, casa numero tre.

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