23 August, 2010

26 aprile 2010. Milano. h.21.24

Tutto questo non mi ha reso una di quelle donne che odia il genere maschile e forse per il momento non mi ha nemmeno reso una donna. Non so cosa sto diventando ma so quanto continuo a spaventarmi nel sentirmi sempre parlare solo di me. Tutto questo sembra un lontano ricordo eppure continua ad essere uno di quelli che la mente ripesca con più frequenza. A volte mi chiedo quanto sia stato realmente doloroso come lo ricordo e quanto invece quel dolore sia stato solo una scossa di adrenalina che ti percorre la schiena. Vorrei riuscire a scrivere come quest’estate, con passione. Sto cercando qualcosa che mi ispiri adesso, qualcosa che mi faccia battere il cuore così tanto ma che assolutamente non me lo spezzi, non sono ancora pronta a rimettermi così tanto in gioco. E’ bello in questo periodo guardare le persone che ho intorno, percepirne le sfumature, andare un po’ oltre tutto ciò che impulsivamente sembra piacerti o per cui provi repulsione. La repulsione è quasi più forte dell’attrazione, al momento per me è così. Se solo penso che in treno stavo per vomitare solo perchè detestavo il suo odore. Repulsione. Leggi fino in fondo se ti va, questo è il mio modo di salutarti. I brocchi, sono quei cavalli su cui nessuno punta, pochi lo fanno e spesso si sbagliano, a quel punto diventano dei broccoli. Le parole, lo sai, mi sono sempre piaciute... Le lucertole siamo noi, ti tagliano la coda ma alla fine ricresce sempre.

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