31 October, 2010
come la nutella.
a casa ad attendere la mia dolce sorella minore che è al momento dispersa con la mia macchina. uscirò con le mie amiche tra poco, ancora indecisa tra il comunicare loro quanto bene mi senta o quanta attenzione debba fare. è successo ciò che a milano attendevo: quella sensazione che mi ha accompagnato per mesi, quella convinzione che stesse per succedermi qualcosa di grande, tutto è diventato reale. c'è stato un cambiamento lavorativo e ne sono contenta, ma, il lavoro è solo lavoro e la mia vita, le mie emozioni, i bei momenti non saranno più strettamente legati ad esso. così è stato, così è. ciò che mi rilassa, mi appaga e mi fa sorridere da sola per strada non è il mio lavoro ma la possibilità che si ha di condividere queste gioie con qualcuno. e poi? i piedi per terra di nuovo: non si può. ed allora, qui in cucina, nell'attesa, apro un nuovo ed enorme barattolo di nutella di cui non dovrei abusare ma continuo, non mi fermo, come con te. e potrei farne a meno ma non voglio, non voglio perchè mi piace troppo. mi piace e ne sono felice. sono felice. mi piace.
13 October, 2010
breathe.
Come si fa a respirare quando ti manca il respiro? Come può la mancanza di aria nella tua pancia essere così elettrizzante? Come può un solo giorno, una persona, una semplice coincidenza cambiare tutto? Continuo ad ascoltare e riascoltare gli stessi pezzi, la stessa playlist, con delle canzoni che sono così tristi solo perché ho bisogno di bilanciare l’euforia e l’entusiasmo che sento dentro. Si, quell’entusiasmo sbagliato. Quell’incoscienza assoluta che mi fa sentire calamitata verso qualcosa di nuovo. Ed ancora una volta è come se oggi dovesse essere il mio ultimo giorno per l’intensità con cui lo vivo. Ed è bellissimo. Possono un solo corpo ed una sola mente gestire tutto questo o ne saranno semplicemente sopraffatti? Sarà un altro biglietto per un giro completo sulle montagne russe? Se è così io quel biglietto l’ho già comprato e questo è il momento in cui senti lo stomaco sottosopra e l’adrenalina fino alle punte dei capelli.
09 October, 2010
disarmo e negazione.
Le farfalle allo stomaco. Di nuovo. E capisci che è la cosa più sbagliata del mondo, nel posto peggiore con pessimi presupposti. Proprio quando pensavi non ti sarebbe successo, dopo un anno di rapporti con gli uomini così labili, nel modo più inaspettato qualcuno che neanche conosci ti sorprende e ti disarma solo con un solo sorriso. Uno su quel viso da stronzetto. Già sai quanto dovrai sforzarti per riuscire a negarti. Sai quanto sarà difficile. Metterà alla prova la tua integrità ed il tuo saper essere così stupida in un momento solo.
Che poi perchè le hanno chiamate "farfalle allo stomaco"? Le farfalle dopo un giorno o poco più muoiono.
05 October, 2010
troppo indispensabile per essere solo inutile.
Di nuovo, anche oggi.
Anche oggi quella mail che arriva e scombussola i sottili equilibri, quelle relazioni che pensavi di aver imparato a governare. Ancora una volta, non è vero niente. A volte considerare le cose in questo modo così “asciutto” porta chi non ti conosce a percepire in te tristezza e vuoto. Tristezza non è. E’ solo consapevolezza. E’ solo riconoscere chi ti porti in qualche modo sempre dietro - anche se pesa, anche se a volte vorresti abbandonarlo su un marciapiede come il peggiore degli uomini cercando di addossargli la colpa per tutto ciò che non siete stati – ma poi, sistematicamente sei li, a dargli ancora una volta la possibilità di "essere" nella tua vita, anche se lui non ti sta propriamente pregando in ginocchio.
Solo ti vuole bene.
E fai di tutto, per cercare di avere il coltello dalla parte del manico senza essere – semplicemente – quella che la possibilità l’aspetta, ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno, mail per mail. Non si potrebbe definire nemmeno amore, motivo per cui non potresti bussare alla porta con il tuo cuore in mano donando te stesso. Solo prendere. Per dare deve passare più tempo, tu, che sei una di quelle che ha bisogno di essere più che convinta, talmente convinta che poi arrivi in ritardo.
Il vero problema è che realmente non vuoi niente ma lui, lui ti confonde e tu, tu che hai conosciuto un amore così adolescenziale non sai cosa questa nuova forma di affetto sia. E’ quello che ti fa venire le palpitazioni se ti accarezza ma che non hai mai voluto baciare, è quello con cui vuoi svegliarti la mattina ma non fonderti insieme nella notte. Lui è la tua contraddizione, la più profonda tra tutte le contraddizioni, è l’inutile indispensabile.
Troppo indispensabile per essere solo inutile.
Troppo difficile da vivere.
Troppo bello per lasciarlo semplicemente andare.
03 October, 2010
quello che penso di te.
quello che penso di te ancora non so. quello che so è che se un tempo c'eri ora quella te non è più qui. ho deciso di spiegarti, non ti nego che avrei preferito non farlo. è molto faticoso ripercorrere quel che eravamo, ripensare a quel passato che, come ti ho già detto, ci ha piegato. non credo, come tu sostieni, di essere fredda; credo anzi di sforzarmi molto per non lasciarti semplicemente andare. la verità è che tutto quello che è successo non mi è stato troppo chiaro. credo che ci siano momenti e situazioni della tua vita che continuerai sempre a tacere senza batter ciglio: le persone che ti conoscono - anche se non sanno - intravedono quello che senti. mi piacerebbe vederti prendere le situazioni in mano, come il nostro rapporto. ti avevo detto che sarei stata un semplice spettatore, non so più chi sei. non voglio tu sia quella che eri prima, non voglio tu continui a vestire quei panni nei quali tanto faticosamente ancora cerchi di entrare. tutto quello che eravamo si è sgretolato e se vorremo essere qualcosa di nuovo dovremo reinventarci. non fare la vittima, non pressarmi, non essere paranoica. hai l'intelligenza per capire che tutto questo è difficile, che lo deve essere, e che serve tempo. il contesto come più volte ti ho spiegato non ci aiuta. se l'affetto che ci lega sarà abbastanza forte la supereremo ma non succederà domani e tu lo sai bene, siamo realiste. è importante che tu capisca che questa fase va vissuta perchè non siamo ancora diventate il nostro passato e se non lo faremo sarà solo impossibile. non vivere di ricordi, è solo più doloroso. serve tempo, serve pazienza ma soprattutto non deve esserci paura, la paura di condividere qualcosa che vada oltre il lavoro, di parlare di quelle persone con cui condividi le tue giornate e che oggi non fanno più parte di me, persone che mi erano tanto vicine ed ora, per quello che mi piace definire uno strano scherzo del destino, sono vicine a te. inizia a prendere di petto le cose, il nostro rapporto prima di tutto. chiama le situazioni con il loro nome come spesso mi hai spronato a fare. sii la persona che mi insegnava ad aprire gli occhi, aprendo i tuoi per primi. scopri chi sei, cosa ti piace, chi ti sta simpatico e solo allora io e te avremo una strada in discesa: per il momento è solo salita, un'ulteriore prova che siamo chiamate ad affrontare. credo che la differenza nei nostri percorsi di questo ultimo anno che abbiamo passato separate stia semplicemente nell'avvenuta confessione a noi stesse di tutto ciò che è accaduto. iniziamo da li, e sarà doloroso ma se non lo farai non sarà servito a nulla. non mentirti, non mentirmi ed io sarò qui ma, ricorda, non lo stai già facendo. per una volta credimi. so che quello che dico che può sembrare crudele ma sappi che racchiude tutto l'affetto del mondo. sappi anche che però non basta, il resto sta a te, io sono in pace con me stessa - oggi.
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