Per non dimenticare mai, nulla. Nessun sapore, parola, momento o sensazione, nessuno dei minuti che trascorsi ieri, ormai oggi, sono solo passato; bello ricordare un tipo alto con una giacca, di renna marrone, lui che, minuscolo, a quell'età, poi ti scrive "sono fiero", e tu sorridi, perché non si può non comprendere.
Questo oggi è limpido, ed io ho voglia di parole nuove, ho voglia di conoscerne tantissime e di descrivere tutto. Sorrido perché mi sono lasciata sorprendere e poi ho raccolto un tulipano.
Proprio ora penso alla fierezza, è un concetto interessante; per definizione è consapevolezza del proprio valore, della propria dignità, è una qualità che si attribuisce a chi, od a ciò, che suscita rispetto. È sinonimo di orgoglio.
Sono fiero, è forte; lo leggi scritto in un sms e diventano due paroline giganti, e ti chiedi come abbiano fatto a rientrare in quei pochi 160 caratteri, come è possibile che non si siano naturalmente trasformate in un'insegna luminosa. Poi pensi a quel fastidioso ragazzino che le ha scritte, e gli dai ragione, perché lui, in fondo, ma non troppo, è uno parecchio fiero, e non è nemmeno così ragazzino, però fastidioso un po' sì, ma solo a volte, quando sa che ha ragione, e tu non gliela vuoi dare, perché ti affatica, perché ti devi spiegare, perché se parli, poi, lui, ti ascolta. Così adesso mi ricredo, mi allontano dal pregiudizio, mi sento fiera anche io questa mattina, fiera di me, perché sono stata proprio brava, e, finalmente, di nuovo, scrivo, e pubblico, ma solo dopo aver controllato queste maledette virgole, perché poi sennò chi se lo sente, ti dice che le virgole servono, per il lettore.
E per rileggere tutto mi tocca anche iniziare a respirare e qualcuna comunque io non ce la metto, non mi va, perché altrimenti, poi, diventi peggio di un corso di yoga.
1 comment:
le virgole: ottime.
sono arrossito
Post a Comment