02 May, 2011

cuoce una fetta di carne.

sfrigola l'olio nella padella, o forse, sta solo friggendo - già questo rende chiara la metamorfosi: se cucini, anche solo uno spicchio di aglio nell'olio, o fai rosolare le cipolle, ci stai provando. 
stai provando a rimettere la tua vita in sesto, a darti degli orari, ad avere delle abitudini, vale anche solo la tavola apparecchiata, una volta a settimana, nonostante tu stia mangiando, da solo, e non sei triste, è uno di quei momenti belli, che ti iniziano a rappresentare solo perché sei tu, perché, finalmente, stai cercando di non correre come un pazzo dietro agli attimi, quei famosi momenti che, ricercati affannosamente nell'arco di ventiquattro ore, ti facevano vivere solo di alti e bassi, sempre epici, e non è "piattume", è solo la carne che cuoce, la scegli, a volte male, ti decidi, la compri, ti prepari a mangiarla, già un po' l'assapori, la cuoci, un po' la bruci, ma se è poco ti piace, come la gelosia, e poi la tagli, ma non tutta insieme, un po' per volta, perchè sì, finisce subito, ma non così presto, è lì, finchè non la mangi, ed il piatto, poi, è vuoto, rimane il condimento, ma tu, non sei uno da scarpetta, non lo lasci pulito, ne rimane un po' lì, perchè il meglio l'hai già preso, ed a te va bene così, lasci andare anche il grasso, perché non è tutto buono. sei sazio, hai cotto una fetta di carne, consapevole, i piatti nel lavandino, non li lavi subito, lo sporco non lo togli, tu, tutto insieme.

1 comment:

orso said...

ho letto. sentiamoci che commentiamo.