28 May, 2011

la mia risposta.

in questa casa, in cui fino ad ora, non ho mai vissuto. un piccolo patio fuori, il mio gatto, che i baffi all'infuori, gli allungano il muso come una tigre, che si rotola, ciccione e morbido, al sole.
l'irrequietezza è uno stato di grazia, ti ci adagi fin quando non prendi la via, una giusta, solo per quel giorno, fino allo scoccare della mezzanotte dopo, quando, di nuovo, busserà alla tua porta.
Altro non farai che aprirle, ricominciando ad opporti, ogni giorno, ugualmente; questo, certo, sei hai deciso di vivere.
l'alternativa c'è, è un'esistenza sott'acqua, dove tutto è certo, e niente turba, dove le rughe non esistono, ma il botox sì; è una seconda chance non degna di rispetto, a parer mio, perchè, mesto, subirai. un unica preoccupazione: le omissioni da ricordare, la polvere, che ti si appoggerà sulle spalle, ti cambierà colore. Poi, una mattina, smetterai anche di mentire.
urla, e nella bufera, entraci. portati tutto, così per non esser solo quando, lei, sempre lì, aspetterà di vederti inciampare: fatti guardare le spalle.
che se non sarai presente, ci vivrai una vita nel tornado, e ti sembrerà quiete.
quiete, di una prospettiva distorta.

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