giornata particolare, quest'oggi, come tutto questo periodo, del resto.
a volte voglia di piangere, solo perché non vuoi che il tuo corpo trattenga, vuoi che fluisca, che tutto dall'esterno, entri, e riesca, e poi entri di nuovo, proprio come quando fai l'amore con qualcuno.
nella giornata che ti fa sentire diverso, come tante in passato, ma ognuna per sé. Per via dell'unione oggi non ci cammini, ti senti già unito, quando per la prima volta eviti una discussione e l'unico modo che hai per farlo è stringer più forte, e fidarti, e aspettare, e nell'attesa, vivere tutto.
lasciarti andare ad una serie di voglie che solo quelli come noi lo sanno, che a volte passano di qui, per respirare di sensazioni, questi che si fissano con lo sguardo ed usano il naso e la bocca, ma mai, e dico mai, in quei momenti, sbattono le palpebre, coloro dall'esteriorità immobile.
come le lavatrici, le nuove e silenziose, centrifugano e tu non sai, a men che tu non ponga tanta, ma così tanta attenzione, guardando da quella parte nel momento e nell'oblò giusto. impari, quando arriva il momento, durante il quale tutto cambia: il tuo occhio si vela, la palpebra scende finalmente, libera, per un solo secondo, da costrizioni visive.
sfiora piano una guancia la lacrima che calda, prosegue sul collo, e ti riapri, e come Medusa non sei più immortale, non per questo meno divinità: alcuni ti considereranno un uomo bellissimo, ed altri un uomo orrendo.
Nei miei occhi, pietrificato solo il respiro, quando sfiorati, noi due.
sei a dieta ma te la meriti, una bella fetta di cheesecake.
No comments:
Post a Comment