E' proprio primavera qui, ed anche se questo non si evince dalla temperatura ma dai colori, cacchio, è bello. ci sono tutte queste casette di mattoncini rossi, quasi palazzi, con qui e lì tulipani che colorano le aiuole, è tutto pensato in modo da farti respirare aria di casa, tutti i palazzi con le scalettine davanti alla porta, che se ne vedo una rossa impazzisco. così, questa mattina, per arrivare al primo appuntamento che ho qui, ho deciso di camminare ed è stato bello. L'aria è di mare, ed il vento anche, è familiare, è bello.
09.45 qui
15.48 lì.
Ho cambiato idea, non è che è solo primavera, qui la primavera si mastica, completamente.
Dopo un'intera giornata di riunioni, che all'inizio mi stavo vivendo con sospetto, uscita da questo mega ufficio, ho deciso, invece di tornare in albergo, di camminare un po': più andavo avanti e più quello che mi circondava era piacevole da osservare, tutto super curato.
Ad un certo punto, l'ho visto: il parco. Non potevo non entrarci; ho attraversato la strada e già ero emozionata, per entrare attraversi delle ringhierine nere, con dei piccoli pioli dorati, che sono talmente basse da farti capire quanto rispetto c'è, tutto pulitissimo ed immacolato. Comunque, varco l'ingresso ed inizio a camminare, guardandomi intorno, circondata da alberi in fiore, da cespugli perfettamente tosati, da placche alla base degli alberi per indicarne il tipo; pensavo di essere piuttosto soddisfatta quando è comparso: il laghetto ed io mi siedo - mentre il vento si iniziava a farsi più forte - su una panchina, per osservare tutto, l'ambiente, le persone, ed eccolo, lo percepisco, una cosa marroncina che mi corre alle spalle. Speravo fosse vero, ma non ci potevo credere senza cercarlo di nuovo con lo sguardo, mi giro, prima uno scoiattolo, poi un altro ancora, poi ancora e ancora, tutti sul prato. Mi sono emozionata, e mi sono avvicinata, ero vicinissima, e li guardavo, con quelle guanciotte che non puoi non volergli bene, e gli occhi, pieni, tondissimi, neri, e la coda soffice, che vorresti appoggiarci sopra il viso, ma piano piano, solo per sentirne la morbidezza, senza fargli male. Hanno iniziato prima a scendere tutti dagli alberi, ce ne erano tanti tanti, e poi hanno iniziato a rincorresi, divertiti, giravano intorno ai tronchi degli alberi. Estasiata. Si è alzato di più il vento, ed eccoli, tutti in piedi, immobili, tutti girati, a guardare nella stessa direzione. E' una di quelle cose che devi essere con qualcuno, per ammirarle, in religioso silenzio. Stavo per andare via quando, ne scende un altro dall'albero, e ci fissiamo: io mi avvicino, lui anche e prende quello che ormai nella mia testa è un fiore, ed inizia a masticarlo, fissandomi, come se fosse la cosa più normale del mondo, e fidatevi, non lo è affatto.
Non so se sia più incredibile il fatto che qui, ero l'unica completamente impazzita per la scena, nessun altro ci stava facendo caso, o l'esistenza stessa di questi esserini di pelo. Per tutti loro, gli ignari, un po' mi è dispiaciuto, perché non sanno cosa si prova, quando li guardi, e loro, ti osservano, da roditori ammiccano, perché sanno quanto sono meravigliosi e poi, non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso, capiscono, che devono regalarti qualcosa ancora, e lì, quando stai per andare, iniziano, tenendoli, stretti, e guardandoti, ancora, li masticano, mangiano i fiori.
qui 19:14
lì 01:12
1 comment:
gli scoiattoli emozionano, non ci si può far niente. io ho provato a ignorarli, ma non si può fare. you, take care, i'm takin' care of my self. keep in touch.
ps ho un bottone nel portafogli che ti devi riprendere.
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